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Alimentazione bovina

Parliamo di cosa mangia un bovino e cosa fa la differenza nella qualità della carne e del latte. Il bovino è un ruminante ossia ha l’apparto digerente formato da 4 stomaci, rumine reticolo omaso ed abomaso, a differenza degli animali monogastrici che hanno un solo stomaco prima dell’intestino. Questa conformazione permette all’animale di ruminare cioè di ingerire il cibo, che arriva dopo una prima masticazione sommaria nel sistema rumine reticolo e che viene poi reimmesso nella bocca per essere ulteriormente triturato prima di ripassare nel rumine- reticolo e poi di proseguire per l’omaso e l’abomaso.

L’alimento principale del bovino è l’erba fresca o il fieno (erba fresca tagliata essiccata al sole e imballata per la conservazione). La funzione principale della digestione del bovino è quella di demolizione dei materiali vegetali (cellulosa, amidi, zuccheri semplici, proteine e lipidi) tramite appunto il rumine. Gli allevatori nel corso dei secoli hanno introdotto nell’alimentazione del bovino le farine di cerali che aumentano gli apporti di sostanze nutritive e pertanto migliorano le performances produttive degli animali. Nel novecento ed in particolare nella seconda metà, si è cominciato a far largo uso dell’insilato, specialmente quello di mais.

L’insilato è una massa vegetale raccolta verde e conservata in assenza di ossigeno che causa una forte acidificazione (ph <4) l’insilato più usato è quello di mais. Per gli allevatori il vantaggio è grande poiché un ettaro di insilato rende molto di più rispetto ad un ettaro di fieno quindi si aumenta la capacità produttiva e quindi si può aumentare il numero di animali allevati. Ci sono però degli inconvenienti. L’insilato aumenta molto le produzioni poiché crescono le quantità di latte prodotte dalle mucche lattifere e i vitelli da ingrasso aumentano di peso più velocemente.

Tuttavia questa alimentazione, giocando sugli equilibri chimici del rumine, non è l’alimentazione sana e naturale dell’animale che va sostenuto ma non eccessivamente spinto. La carne che si ottiene da animali allevati ad insilato ha tutto un altro sapore e il latte ha qualità organolettiche molto diverse. Infatti quando si fanno i formaggi, il latte da insilato può creare dei problemi nella stagionatura. Vi racconto queste cose non per farvi una lezione, ma perché credo che prima di decidere se ci fa male il latte o la carne dovremmo analizzare come vengono prodotti gli alimenti e che esiste una enorme differenza tra i vari modi di produrre uno stesso alimento.

Valerio Boni

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