TPL_GK_LANG_MOBILE_MENU

La carne di pollo da allevamento intensivo

  • TPL_GK_LANG_PUBLISHED_IN
  • TPL_GK_LANG_HITS
  • Stampa, Email

Vediamo come si produce il pollo al livello intensivo e quindi cosa finisce sulle nostre tavole. Lo scopo degli articoli di questa sezione del sito è quella di mostrarvi cosa c’è dietro ai prodotti alimentari in vendita per rendervi più coscienti delle vostre scelte. Il pollo a livello intensivo ha un ciclo produttivo di circa 45-50 giorni dalla schiusa dell’uovo, la razza che si usa negli allevamenti intensivi è comunemente chiamate il “bianco pesante da industria”.

Questa razza si caratterizza per un petto molto ampio e delle cosce molto sviluppate che permettono una facile commercializzazione del prodotto. Siamo molto lontani dalle razze ruspanti usate dei contadini che erano molto simili ai fagiani, petto stretto cosce non molto sviluppate ed accrescimenti molto lenti: più di 120 giorni. L’alimentazione dei polli bianchi si suddivide in 3 cicli e pertanto si usano 3 mangimi chiamati: prestater, starter e grower. Il livello di proteina di queste alimentazioni è molto alto, il prestarter può arrivare a un 25% di proteina e questo genera quel cattivo odore che caratterizza gli allevamenti industriali: più proteina nell’alimentazione più livello di azoto nel letame. Un accrescimento così elevato porta una fragilità della salute degli animali che sono soggetti a raffreddori , enteriti e problemi alle zampe che spesso non riescono a sostenere il peso del corpo.

Il bianco pesante può arrivare ai 4-5 kg di peso dell’animale vivo. Ciò quindi obbliga gli allevatori spesso a dei trattamenti veterinari, al fine di prevenire o di curare le patologie di questi animali. I polli hanno a disposizione uno spazio medio di circa 10 polli a mq nella stalla intensiva che è dotata di illuminazione artificiale e sistema di ricircolo dell’aria e controllo dell’umidità. Il pollo infatti on vede mai la luce del sole, che sarebbe importante per la formazione ossea, e per legge ha fissato un fotoperiodo non superiore alle 20 ore giornaliere. Se infatti la luce viene spenta il pollo non mangia e quindi non cresce. Oggi i nostri medici ci raccomandano l’uso di carne bianca e quindi di carne di pollo, purtroppo però trascurano un elemento fondamentale: come viene prodotta questa carne. Vediamo quindi quali sono i parametri sani di una buona carne di pollo. Il pollo ha bisogno di poter stare alla luce di razzolare all’aperto e di seguire il proprio istinto di beccare erba e vermetti della terra. Per una sana alimentazione è sufficiente una miscela di cereali al 16% che integri la sua razione giornaliera e che soddisfi il suo fabbisogno energetico.

Ovviamente nei periodi più freddi dell’anno i consumi di cereali saranno più elevati poiché l’animale usa una parte dell’energia per difendersi dal freddo. Il suo ciclo sano oscilla tra i 120 e i 140 giorni e varia in base alle stagioni. Nei periodi più luminosi, essendo il metabolismo più attivo, crescerà più rapidamente, nei periodi più bui crescerà più lentamente. Il peso che raggiunge un pollo allevato in modo sano non è mai legato ad uno standard fisso. Ci sono dei polli che raggiungono i 3-4 kg da vivi e quelli che non arrivano a 2 proprio perché non ci devono essere dei parametri obbligati ma bisogna lasciare alla natura il suo corso. In questo articolo, ho voluto rendervi partecipe delle mie idee e conoscenze e sensibilizzarvi sulla scelta della qualità degli alimenti oltre che del tipo.

Valerio Boni.

Dove Siamo

di Valerio Boni

Strada Casa D’ Eusebio 19

05100 Terni

cell: 3397625550

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.